Chi siamo

gruppo ragni Il gruppo rocciatori Ragni nasce il 19 Settembre 1945 ad opera della guida alpina Duilio De Polo....

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Antelao

Salita della canalone Opel fino in vetta all'Antelao (3263mt) discesa con gli sci dal canalone Menini..

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Amadablan

Vetta dell'Ama Dablam Spedizione del Ragno e Guida Alpina Ferruccio Svaluto Moreolo in Nepal con obbiettivo la cima dell'Ama Dablan

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Cresta dei Bastioni

Scritto da o3o in . Inviato in Alpinismo

Due giovani del Gruppo Ragni di Pieve di Cadore, Alex Pivirotto di Calalzo e Giuliano Baracco di Valle di Cadore, hanno compiuto la non facile attraversata della Cresta dei Bastioni in invernale.

Partiti dalla Capanna Degli Alpini (1396 m.), i due Ragni sono saliti verso il Circolo di Vanedel sotto la Croda De Marchi, poi fino a quota 2700 m. della cresta, proseguendo per oltre 1000 metri lungo la cresta affilata fino alla Cima Bastioni Nord (2907 m.). Hanno poi raggiunto la cima Bastioni Sud (2926 m.) con bivacco appena sotto la cima. Il giorno successivo la discesa verso il bivacco Voltolina versante Nord, risalendo poi la forcella Vanedel per ridiscendere infine in Val D’Oten. L’itinerario fu aperto il 06/07/1890 dalla famosa Guida di Auronzo Pacifico Orsolina, con il cliente Darmstadter — che ne diede il nome — e il compagno Jstabler. La cresta, nonostante non presenti difficoltà elevate (3+), è paragonabile alle creste affilate delle occidentali (cosa rara in Dolomiti) acquistando difficoltà tecniche in condizioni invernali.

Amadablam 2007

Scritto da o3o in . Inviato in Alpinismo, Spedizioni

La cima si trova nella valle del Khumbu Himal, nel Parco Nazionale Sagarmatha ed e’, per la sua forma slanciata, spesso paragonata al Cervino. La spedizione si e’ svolta nel mese di Ottobre 2007 in compagnia di alcuni amici e clienti che effettuavano un trekking lungo la valle del Khumbu con meta finale il campo base dell’Everest. Finito l’itinerario e rientrati a Namche Bazar, in quattro di loro hanno salito senza nessun campo intermedio la bella cima dell’Ama-Dablam.
Il giorno 25 ottobre Ferruccio Svaluto e Bertoldo Sara hanno hanno dominato dai 6812 mt. della vetta .
La salita non ha presentato difficoltà oggettive ed il tempo è stato ottimo come l’acclimatamento alla quota.

Ararat con gli sci

Scritto da o3o in . Inviato in Sci alpinismo, Spedizioni

Maggio 2003, dopo anni di divieti delle autorità Turche (l’Ararat si trova in una zona Curda
incuneata tra i confini dell’Azerbaijan , Armenia, Iraq) la richiesta per la salita  (inoltrata
ancora alcuni anni prima)  finalmente  è stata accolta.

Partono  alla volta della “conquista” del monte sacro alcuni componenti del Gruppo Ragni – Angelo De Polo, Andrea Gracis, Ernesto Querincig– ,  il famoso alpinista himalayano Giuliano De Marchi
e i compagni Luciano Di Mai , Mauro CiottiAndrea Antoniol.

E’ una delle prime spedizioni invernali (se non la prima) con gli sci composta da soli italiani ed in completa autonomia.
Si sale dall’abitato di Dogubayazit (1700 m.) con dei fuoristrada e poi dei cavalli per il materiale fino a
3000 m. per il campo base,  a 4100 m. il 1° campo e infine  in vetta.

Il Monte Ararat (5165 m.)  non presenta particolari difficoltà alpinistiche, ma principalmente
meteorologiche:  si tratta di una cima “bizzarra” che, trovandosi nel mezzo delle correnti fredde provenienti
dall’Artico e la Russia e le correnti calde del deserto Arabico,  è battuta da forti venti con
temporali, grandinate e nevicate praticamente giornaliere.

La montagna è di origine vulcanica (l’ultima eruzione è datata 1840) e considerato un monte sacro
dalle popolazioni locali è   Massis  (ovvero la madre del mondo), mentre
per la popolazione Curda è invece la “montagna del dolore” (Agri Dagi)

Antelao: I Crostoli di S.Lorenzo

Scritto da o3o in . Inviato in Alpinismo, Vie nuove

In breve

Via I crostoli di S. Lorenzo Sviluppo 350 metri
Cima La Rocca Ore 6 ore
Gruppo Antelao Grado massimo 8
Data 10/08/1995 Versante Sud

Salitori

  • Orfeo Da Via’
  • Antonio Mereu

Attacco

Si inizia a salire “in conserva” (II e II+) per caratteristici gradoni per circa 300 metri (attacco).

Relazione tecnica

  1. Si sale sulla sinistra del pilastrino per un avancorpo facile fino a raggiungere una placca (spit di progressione) che si supera per esile fessura puntando poi a destra verso una bombatura. Sosta (20 m. di IV, V e VI+ 3 chiodi intermedi lasciati).
  2. Sempre per fessura, che qui diventa piu’ marcata, si sale per 15 m. con un’arrampicata molto atletica ed elegante (utile qualche friends) fino in sosta (20 m. di V+, VI+ e A0 (oppure VIII- ) 3 chiodi intermedi lasciati e 2 di sosta lasciati)
  3. Si prosegue ancora per fessura che dopo pochi metri si dirama in due direzioni: si segue quella di destra, poi per rocce lavorate dall’acqua si esce in vetta al pilastrino. Sosta (20 m. di V,VI+, IV+ e V; 1 chiodo intermedia lasciato, 2 chiodi di sosta lasciati).

Discesa

Dalla cima del pilastrino si punta al colletto che la congiunge con la cima principale de La Rocca. Si trova un primo camino dove, scendendo un metro, si trova uno spit di calata e con 50 metri (corda doppia) si e’ nuovamente alla base del pilastrino. Poi seguendo il percorso iniziale “in conserva” si raggiungono le ghiaie basali.

Note

Via moderna che si sviluppa su roccia stupenda, le soste e protezioni sono state lasciate. L’arrampicata su questa via offre emozioni da palestra pur essendo in quota.

Tofana di Rozes: Bye-bye friend

Scritto da o3o in . Inviato in Alpinismo, Vie nuove

In breve

Via Bye-bye friend Sviluppo 300 mt
Cima Tofana di Rozes Ore 5 ore
Gruppo Tofane Grado massimo V
Data 04/06/1983 Versante Parete Sud

Salitori

  • Ferruccio Svaluto Moreolo
  • Paolo Pompanin

Attacco

Sulla verticale della striscia nera presso un canalino detritico.

Orientamento generale

La via si sviluppa lungo l’evidente striscia nera che caratterizza la parete immediatamente a destra della via Eotvos-Dimai.

Relazione tecnica

  1. Seguire il bordo del canalino fino alla base di una difficile placca nera (40 m. di II).
  2. Salire lungo la placca fino ad una larga fessura e seguirla per un tratto (45 m. di III e IV).
  3. Continuare per la fessura e, prima che questa termini su una cengia, traversare a sinistra fino alla base della striscia nera sopra la cengia (40 m. di III+).
  4. Salire piu’ o meno verticalmente piegando leggerermente verso sinistra fino a raggiungere una cengia (45 m. di IV e V, un chiodo).
  5. Traversare sulla cengia verso sinistra e dove e’ piu’ facile salire fino sotto a delle placche gialle (30 m. di III).
  6. Proseguire lungo la striscia nera, obliquando leggermente verso destra (40 m. di IV e V).
  7. Superare un piccolo strapiombo e proseguire sempre lungo la striscia nera (35 m. di V e V+, un chiodo).
  8. Seguire sempre la striscia nera che in alto diventa fessura e poi camino, giungendo infine sulle facili rocce della via Eotvos-Dimai (40 m. di IV).

Note

Bella via su roccia ottima, consigliabile qualche chiodo e nuts.

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